La situazione in Puglia per quanto riguarda la Xylella Fastidiosa, non smette di avanzare. Le zone infette arrivano fino a Brindisi e Taranto. Primi casi si sono registrati a Locorotondo in questo giugno. Esistono diverse strategie che possono essere adottate per fermare il deperimento e la morte degli Ulivi. Nell’articolo è spiegato il processo di bonifica “verde” dei territori affetti da questo batterio fitopatogeno.
Ultimamente sono stati pubblicati articoli di giornale nella Gazzetta del Mezzogiorno, riguardanti l’avanzamento della Xylella Fastidiosa nei territori Brindisini, Tarantini fino ad arrivare anche a Locorotondo quest’ultimo giugno.
Il responsabile di questo deperimento e declino rapido delle olive è la Xylella Fastidiosa, batterio che attacca le piante interessate riproducendosi all’interno dell’apparato conduttore della linfa grezza. Il batterio è all’origine del Complesso del disseccamento rapido dell’olivo, una gravissima fitopatologia che si sta espandendo nel Sud della Puglia e che continua il suo avanzamento nell’entroterra.
Xylella fastidiosa pauca ST53 è il batterio responsabile della sindrome da declino rapido delle olive che ha ucciso milioni di ulivi nel sud italia. Questo batterio è veicolato da Philaenus spumarius, Philaenus italosignus e Neophilaenus campestris, dette anche Sputacchine. Un recente lavoro dimostra che la razionale integrazione delle misure di controllo del vettore e della strasmissione, in una strategia basata su mezzi di controllo chimico e fisico, può gestire l’invasione della Xylitella fastidiosa. Nell’articolo è proposta un’alternativa biologica all’azione di controllo chimico, che prevede l’uso predeterminato di un nemico naturale disponibile, lo Zelus Renardii, per la popolazione adulta di vettore e biocontrollo delle infezioni. Zelus Renardii ha il potenziale per fornire una soluzione efficiente e “verde” per l’invasione della Xylella fastidiosa, con una riduzione dell’incidenza di patogeni inferiore al 10%. Il modello di biocontrollo è promettente per contenere l’impatto e la diffusione della Xylella fastidiosa, dopo una convalida sul campo della tecnica di inondazione. Salvare il frutteto, la produzione e l’industria nelle aree sensibili, potrebbe così diventare un obiettivo raggiungibile, entro parametri confortevoli per la sostenibilità, la sicurezza ambientale e la protezione efficace della salute delle piante nella gestione dei frutteti biologici.
Zelus Renardii è comunemente noto come insetto assassino di cicaline e il nome banale descrive bene la sua predilezione. Cibandosi dell’adulto di Philaenus spumarius, Philaenus italosignus e Neophilaenus campestris, l’insetto è entrato di recente, per dispersione mediata dell’uomo, in molti paesi europei vicini. È presente in Grecia, Spagna, Albania e Israele.
Introducendo ad aprile lo Zelus Renardii sugli alberi di ulivo, l’insetto sarà attivo come predatore quando a fine aprile i vettori della Xylella Fastidiosa (Philaenus spumarius, Philaenus italosignus e Neophilaenus campestris) si trasferiranno dalle piante spontanee agli alberi perché gli stess idrici, responsabili dell’essiccazione del terreno, renderanno l’ospite iniziale sfavorevole inducendo i vettori a trasferirsi sulle piante di olivo che, in quei mesi, stanno fiorendo presentando tessuti teneri.
A questo link l’articolo di ricerca.