La sovranità tecnologica ha un ruolo cruciale per l’indipendenza economica e l’autonomia strategica dell’Italia e dell’Unione europea.
Come da definizione “è l’abilità di generare conoscenza tecnologica e scientifica autonomamente o di utilizzare capacità tecnologiche sviluppate altrove attraverso l’attivazione di partnership“.
Per una ‘non-dipendenza’ europea e italiana “dobbiamo ambire all’eccellenza tecnologica, ma anche ad una eccellenza normativa, per policy e allocazione di risorse“, afferma il ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao, . ”Quello di una “autonomia strategica” è “l’obiettivo più largo che dobbiamo avere”, continua il ministro, e occorre puntare su “una sovranità europea comune e condivisa, per ovvi motivi di dimensioni” che “deve estrinsecarsi in una capacità di collaborazione italiana con progetti e persone di eccellenza”.
Un concetto che rileva dunque la necessità, per un singolo paese o una federazione di Stati come l’Unione europea, di sviluppare una propria autonomia o almeno una dipendenza strutturale contenuta in termini di tecnologie fondamentali.
Sul fronte UE e Italia la questione della sovranità tecnologica è stata rilanciata soprattutto a seguito del Covid, con la crisi sanitaria ed economica che ha contribuito ad evidenziare l’importanza che le infrastrutture tecnologiche e digitali ricoprono oggi nel processo di rafforzamento delle capacità decisionali e di azione, ovvero dell’autonomia strategica.
La visione di Danilo Cattaneo, Amministratore Delegato di InfoCert è chiara: “L’emergenza pandemica ha accelerato il processo di digitalizzazione per cittadini ed aziende e il loro ricorso a soluzioni di Identità digitale, firma elettronica, PEC, conservazione dei documenti. D’altronde, il Digital Trust, cioè la fiducia digitale, sta diventando uno dei fondamenti del funzionamento di tutte le società moderne. Per l’Europa sarà strategico, oserei dire vitale, assicurarsi e mantenere una solida sovranità tecnologica in un ambito così determinante per l’intero sistema economico, politico e sociale. È indispensabile tenere presente che il Digital Trust implica il controllo delle identità digitali e delle firme digitali e, quindi, la gestione di dati sensibili. Per di più, abilita processi molto critici: sottoscrizione di contratti, apertura di conti correnti, accesso a posizioni previdenziali, prescrizioni mediche e molto di più. Di conseguenza, il mantenimento della sovranità tecnologica è irrinunciabile per garantire la protezione dei dati dei cittadini da possibili intrusioni o manipolazioni e assicurare la continuità di servizi fondamentali”.
Per una “modernizzazione degli stati europei e semplificazione dell’ambiente innovativo” si lavora anche sul fronte del Pnrr: il ministro Colao sottolinea la “grossa spinta a connettività e reti” per “guardare alle tecnologie di domani e alle “competenze”, nonché al “sostegno, degli incentivi anche fiscali”.
Il quadro odierno vede l’UE schiacciata tra due giganti dell’innovazione e della sperimentazione come Cina e Stati Uniti, con le tensioni che intercorrono tra i due player che esercitano un peso sul quadro geopolitico.
La debolezza dell’UE si rileva soprattutto nel settore del 5G, dell’Edge Computing e della cura e della prevenzione del virus.
Dunque i 5 i pilastri della strategia di implementazione della sovranità tecnologica presentata dal presidente del Centro Economia Digitale (CED) Rosario Cerra durante il digital event “Sovranità tecnologica – Elementi per una strategia italiana ed europea” sono:
• Il rafforzamento del sistema della ricerca e dell’innovazione italiano ed europeo: in prima istanza, dunque, il focus ricade sulla ricerca e sull’innovazione, settori in cui l’UE e l’Italia non devono puntare alla leadership ma piuttosto sulla costruzione di un sistema in grado di generare conoscenze di frontiera nelle aree strategiche, con l’acquisizione delle conoscenze sviluppate altrove e la realizzazione di partnership affidabili.
• Lo sviluppo di uno spazio europeo tecnologicamente avanzato e sicuro e competitivo: per raggiungere la sovranità tecnologica l’UE e l’Italia devono costruire un sistema in grado di assicurare ai cittadini e alle imprese le conoscenze tecnologiche, il controllo dei dati prodotti e una legislazione in materia digitale. Nello specifico, l’Italia dovrà definire una strategia volta a rafforzare i settori strategici nel quadro della trasformazione digitale, ridurre la dipendenza dai paesi esteri ed esercitare un ruolo attivo nel mercato digitale europeo.
• Il rilancio del sistema produttivo per aumentarne autonomia, competitività e resilienza: fondamentali sono le politiche volte a rilanciare la produzione in Italia e nell’UE come il rafforzamento delle iniziative a supporto delle Strategic Value Chains con piani di sviluppo mirati e l’elaborazione di una piattaforma industriale europea in cui l’Italia può, e deve, giocare un ruolo propulsivo.
• Il rafforzamento della cooperazione tecnologica internazionale: l’accento deve essere posto anche sulla divisione del lavoro a livello internazionale, realizzabile con una cooperazione di ricerca a lungo termine. Una ricerca multilaterale da condurre con partner che condividono un sistema valoriale comune, attingendo a competenze tecnologiche complementari nelle tecnologie fondamentali.
• Il consolidamento della leadership europea nel campo della regolamentazione: infine, la questione cruciale della governance delle tecnologie, con l’UE che dovrebbe cogliere l’occasione di esercitare la propria influenza in campo regolatorio in modo da definire il framework internazionale in ambito digitale con l’istituzione di nuovi forum decisionali e organizzazioni, come un Comitato sull’autonomia strategica all’interno della Commissione europea e una task force UE su industrie e tecnologie strategiche.
Dyrecta Lab in quanto istituto di Ricerca e Centro di Trasferimento tecnologico, col suo team di ricercatori, è pronta ad accogliere la sfida.
Leggi anche i nostri articoli:
5G E CYBERSECURITY: COME DIFENDERSI
EDGE COMPUTING: il punto di intersezione tra il mondo fisico e digitale.